Gli imprenditori titolari di attività commerciali sono tenuti a versare i contributi relativi a se stessi ed ai propri collaboratori; per calcolare gli imponibili si considera il totale dei redditi dell’impresa, secondo le norme vigenti ed in caso di S.r.l. ripartiti tra i vari soci secondo quanto dichiarato. La legge stabilisce un contributo minimo obbligatorio, che il commerciante dovrà pagare anche in caso che l’attività abbia un reddito totale inferiore alla soglia o anche negativo.

Le scadenze dei contributi Inps

Il minimale di reddito va ricalcolato ogni anno, aggiungendo la cifra di 671,39 euro al minimale giornaliero di retribuzione per il calcolo dei contributi moltiplicato per 312. Il contributo minimo da versare viene frazionato in quattro parti, con diverse scadenze durante l’anno fiscale: la prima rata è da versare entro il 16 maggio, la seconda scadenza è fissata per il 16 agosto, la terza rata scade il 16 novembre, mentre la quarta ed ultima rata deve essere versata entro il 16 febbraio dell’anno successivo. Sarà l’Inps ad inviare le emissioni, che il primo anno di attività potranno iniziare da scadenze successive alla prima del 16 maggio.

In generale per l’anno 2010, i commercianti iscritti alla gestione separata Inps hanno dovuto versare 2800,00 euro frazionato in quattro rate durante l’anno. A differenza dei liberi professionisti, quindi, se si opta per un regime da ditta individuale l’Inps è fisso indipendentemente dal fatturato avuto durante l’anno.

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